Fibre ecologiche e tessuti innovativi

Fibre ecologiche e tessuti innovativi

Tutti i tessuti naturali sono solo teoricamente sostenibili: ogni tipo di tessuto, infatti, anche quello più naturale al mondo, se trattato con sostanze tossiche diventa “non sostenibile”.

Per avere un tessuto ecologico, organico, bisogna coltivare le piante, se si tratta di fibre naturali vegetali, secondo la coltura biologica evitando, quindi, erbicidi e pesticidi, o sostanze chimiche per la lavorazione e macerazione nel caso si tratti di canapa o lino. Anche lo stesso cotone esiste nella versione organica.

Stesso discorso per le fibre naturali animali : la lana sostenibile proviene dagli allevamenti biologici oppure dal riciclo di abiti usati o da scarti di lavorazioni.

Questo vale per tutti i tipi di tessuti: infatti, anche il tessuto più chimico e più “innaturale” del mondo può essere sostenibile se è riutilizzabile, quindi riciclabile (poliestere, nylon e pet sono quelle più conosciuti).

Alcuni tessuti, però, pur avendo un basso impatto sull’ambiente, incidono sullo sfruttamento degli animali.

Per concludere: ogni materiale ha le sue criticità ed il suo impatto sull’ambiente quindi è importante scegliere tessuti certificati, per una produzione che sia il più possibile etica, sostenibile, organica.

Sapevi che esiste un museo del tessuto? Clicca sul link per andare sul sito: www.museodeltessuto.it/al-via-la-textile-library/

Tessuti ecologici cosa sono?

Le fibre, o i tessuti, vengono detti ecologici quando hanno un basso impatto sull’ambiente e questo deve essere dimostrato attraverso delle certificazioni.

Le più importanti sono sicuramente queste:

  • Global Organic Textile Standard: si tratta del più importante standard internazionale per la produzione sostenibile di prodotti tessili, realizzati con fibre naturali da agricoltura biologica
  • Organic Content Standard OCS: si tratta di una certificazione tessile che garantisce l’origine biologica, quindi organica, di una fibra tessile. Si applica esclusivamente a tessuti naturali ed in particolare al cotone biologico
  • Oeko-tex :  si tratta di una certificazione tessile che è nata per dare una garanzia ai consumatori con l’obiettivo di prevenire allergie e reazioni avverse al contatto con materiali contaminati da sostanze tossiche

È importante capire che la certificazione è fondamentale perché ci conferisce la garanzia, l’unica garanzia, che stiamo acquistando un tessuto ecologico, un prodotto che pur avendo un costo maggiore ha un impatto molto inferiore sul nostro pianeta.

Tipi di fibre tessili ecologiche

Le fibre (o tessuti), ecologiche possono essere classificati in tre principali gruppi:

  • Le fibre naturali ed organiche
  • Le fibre artificiali
  • Le fibre sintetiche

Le fibre naturali

Di seguito un elenco di quelle, vegetali, più importanti.

Fibre naturali vegetali

  • IL COTONE: è sicuramente la fibra più importante ed utilizzata nel mondo, viene estratta dalla pianta di cotone. I semi, contenuti all’interno del frutto della pianta, sono ricoperti di peli che vengono usati, quelli più lunghi, per confezionare filati e quelli più corti per fabbricare della cellulosa. La fibra di cotone è composta per la maggior parta da cellulosa
    La coltivazione del cotone biologico è molto diversa da quella tradizionale: avviene impiegando sostanze naturali, escludendo sostanze chimiche (concimi, insetticidi, diserbanti) , e necessita di specifiche attenzioni da parte dell’uomo ed i costi sono sicuramente più elevati rispetto a quella tradizionale ma è agricoltura ecologica, etica e pulita
    Esiste, inoltre, il cotone riciclato che è ricavato dagli scarti di cotone, raccolti pre e post consumo. In questo caso parliamo di economia circolare
  • LA CANAPA: fibra estratta dal fusto dell’omonima pianta. Viene utilizzata in tantissimi modi come per il tovagliato, negli asciugamani, nell’arredamento, nell’abbigliamento (persino nella biancheria intima miscelata con altri tessuti), sacche, stuoie…La filiera di produzione della pianta non necessita di particolari attenzioni e questo si tramuta in un notevole risparmio di acqua e risorse rendendo la canapa uno dei tessuti più naturali
  • IL LINO: fibra ricavata dal fusto dell’omonima pianta con dei piccoli fiori il cui colore va dal bianco all’azzurro. Si tratta della fibra più antica al mondo ed è molto semplice da trattare rendendola a basso impatto ambientale. Le fibre, ed i filati, vengono utilizzati per produrre abbigliamento, biancheria da letto, tovaglie ed arredamento
  • LA JUTA: anche questa è una fibra molto antica e viene ricavata dalle piante di Malvacee che crescono in modo naturale, senza aiuto dell’uomo, rendendola uno dei tessuti più ecosostenibili. È utilizzata per la produzione di scarpe, borse, accessori vari
  • RAMIA: fibra antichissima utilizzata in Cina prima che il cotone fosse introdotto in Oriente. Viene estratta da piante orticacee ed utilizzata per produrre abbigliamento

Fibre naturali animali

Quelle di tipo animale sono:

  • La lana: ci riferiamo a quella biologica che diventa tale, e quindi a basso impatto ambientale, quando gli animali sono allevati nel pieno rispetto dei diritti mangiando cibo biologico e pascolando in modo naturale. E’ chiaramente una fibra animale estratta principalmente dal vello degli ovini ma anche da cammelli, lama e conigli.
    Le fibre che provengono da animali affini alla pecora (come in alcune razze di capre) vengono definite, commercialmente, in base alla loro provenienza come “lana d’angora”, “lana alpaca” o “lana merinos”.
    È importante che il tessuto abbia la certificazione GOTS che ne certifica, appunto, l’ecosostenibilità e  viene usata principalmente nell’abbigliamento e nella biancheria intima;
  • La tirolwool: fibra ricavata dalla lana Tirolese in allevamenti ecosostenibili. Le pecore vivono in natura, allo stato brado ed in alta quota, fino a che , nel periodo estivo, scendono per la tosatura a valle. Viene utilizzata in modo particolare per le imbottiture nell’abbigliamento;
  • La seta: estratta dal baco da seta ( filamento ricavato dalle larve di alcuni insetti) e proviene dall’Oriente, nata in Cina, viene considerata come una delle fibre più antiche e preziose. È utilizzata nella biancheria e nell’abbigliamento.

Le fibre artificiali

Ricordiamo che le fibre artificiali sono quelle ottenute da una materia prima naturale ma realizzate, in laboratorio, attraverso l’uso di sostanze chimiche.

Anche le fibre artificiali possono essere ecosostenibili?

Si, vediamo come:

  • Bamboo: pur essendo una pianta straordinaria che cresce in modo naturale e spontaneo, evitando dispendio di acqua e l’uso di sostanze nocive (come diserbanti, erbicidi o pesticidi), deve essere trattata chimicamente per poter ricavare la viscosa usata come fibra. Per avere un fibra di bamboo ecologica bisogna acquistare da aziende che producono in modo sostenibile e che abbiano i relativi certificati; con il bamboo si produce, in genere, abbigliamento, biancheria intima ed accessori vari
  • Viscosa: fibra ottenuta in modo chimico con diverse materie prime vegetali di vario tipo. Recentemente, grazie all’uso di nuovi processi di produzione a basso impatto ambientale, è possibile avere un tessuto ecologico certificato (Oeko-Tex). Con la viscosa si realizzano molti prodotti come la biancheria intima, i costumi da bagno ed abbigliamento di vario tipo
  • Lyocell: fibra estratta dalla cellulosa di alberi di eucalipto e diventa sostenibile se si tratta di un prodotto certifico Tencell che garantisce l’utilizzo di alberi coltivati in modo sostenibile. Si tratta, in questo caso, di un processo di lavorazione a “Ciclo Chiuso” ( significa che nella coltivazione stessa sono presenti  tutte le fasi del ciclo produttivo : energie rinnovabili, recupero e riutilizzo dell’acqua e sostanze chimiche certificate Oeko-Tex). Con il Lyocell si produce maggiormente abbigliamento
  • Modal: fibra estratta dalla cellulosa degli alberi di faggio e sostenibile solo se certificata Tencell. Anche in questo caso, come le Lycell, si parla di produzione a “Ciclo Chiuso”. Questa fibra si utilizza maggiormente per l’abbigliamento e per i costumi.

Le fibre sintetiche

Le fibre sintetiche sono quelle ottenute solamente attraverso processi chimici, in particolare con materiali che derivano dal petrolio. Diventano ecologiche quando vengono realizzate con materiali di recupero (come plastica, scarti industriali etc)  provenienti dai rifiuti che, altrimenti, sarebbero stati smaltiti in discarica.
Le fibre sintetiche più diffuse sono:

  • Poliestere riciclato: si tratta di un materiale sintetico che proviene da materiali plastici da riciclo (come materiali post consumo oppure pre o post industriali). Indicato con la sigla RPET sarebbe perfetto per un’economia circolare, magari eliminandone la produzione. Viene utilizzato per produrre tantissime cose come abbigliamento, accessori, scarpe, costumi da bagno etc
  • NewLife: fibra sintetica che viene prodotto grazie alla plastica, per lo più bottiglie, riciclata. Realizzata in Italia è un materiale che va a sostituire il Nylon. Anche queste fibre sono utilizzate per la produzione di tantissimi tipi di prodotti come abbigliamento, scarpe, accesso, costumi da bagno
  • Econyl: fibra sintetica prodotta riutilizzando scarti plastici ( plastica recuperata in mare, reti da pesca..) e vengono utilizzate per realizzare capi di abbigliamento, accessori vari, borse, scarpe, costumi;

Tessuti innovativi: esistono?

Recentemente hanno fatto ingresso nel mercato, dei tessuti che fino a poco tempo fa potevamo solamente immaginare.

Ecco qui una breve lista di tessuti innovativi :

  • Orange fiber: fibra artificiale, ecologica, di origine vegetale. Come suggerisce il nome deriva dagli scarti degli agrumi e segue il trand del processo di lavorazione a “Ciclo Chiuso”. È una fibra nata in Sicilia e viene utilizzata maggiormente per l’abbigliamento;
    Questo il link dell’azienda italiana: orangefiber.it
  • Nopal catsus: fibra ricavata dal fico d’india ed è un tessuto simile alla pelle animale ma completamente vegetale e dai costi molto contenuti. Viene impiegata in molte produzioni dall’abbigliamento all’arredamento;
  • Pinatex: tessuto naturale ricavato dalle foglie di ananas, adatto per diversi usi ma principalmente utilizzato per produrre borse e scarpe;
  • Seacell: fibra naturale ricavata dalle alghe marine. Si tratta di un materiale adatto in particolar modo alle pelli sensibili ed ha una funzione antibatterica ed antinfiammatoria,;
  • Fibra di latte: fibra ricavata dalla caseina (proteina del latte) impiegando latte inutilizzato, fa parte della produzione a “Ciclo Chiuso” . Si ottiene un tessuto di elevata qualità , ipoallergenico, traspirante e consigliato per chi soffre di dermatite. È un’ottima alternativa alla seta;
  • Vegea: azienda milanese che produce un tessuto vegetale, estratto dagli oli della vinaccia durante la produzione vinicola. I campi di applicazione di tale tessuto sono la moda, l’arredamento, il packaging, l’automotive e i trasporti.

Questo il link dell’azienda milanese: www.vegeacompany.com

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